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domenica 19 agosto 2012

Corfù. Giorno 4 - L'isola che apparteneva a Venezia


Per chi non lo sapesse, in Grecia c'è questa strana moda di pagare per entrare in dei locali dove non balla nessuno, locali che potrebbero essere delle ottime discoteche e che invece si trasformano in pub! Vagando con mio fratello al seguito, mi sono rifiutato di entrare, e quindi abbiamo camminato, camminato e camminato... Abbiamo incontrato 5 di queste quasi discoteche e ci siamo fermati un poco in una di quelle gratuite.

Nel frattempo abbiamo anche visitato il vecchio forte, quello che si trova oltre il parchetto che lo collega alle vie centrali di Corfu Town. L'edificio è davvero grosso e in apparenza inespugnabile: è stato costruito su una collina naturale che è collegata alla terraferma da un lungo ponte, inoltre è altissimo. Entrandoci, visitandolo e scattando qualche foto, mi sono chiesto come mai è stato costruito un nuovo forte qualche km più in là sulla terraferma.

Ah, per chi non lo sapesse, l'isola Corfù è stata sotto il dominio veneziano per circa 600 anni, quindi queste costruzioni che hanno resistito all'usura del tempo, come il forte, presentano i simboli della repubblica marinara.

Piano piano il tempo è rallentato, e verso le 3:30 le lanciette dell'orologio  hanno smesso di muoversi. Il sonno ha preso il sopravvento e, una panchina dopo l'altra, ho chiuso gli occhi per circa un'ora per poi continuare a vagare su e giù per il centro, sino al porto.

Verso le 6:45 io e mio fratello abbiamo cercato un bar, e ne abbiamo trovati molti, però erano tutti chiusi. Alle 7:29 un qualcosa di simile a un bar/fornaio ha sfornato il dolcetto in foto. Mio fratello l'ha scelto al gusto mela, io l'ho scelto al gusto formaggio perché non mi andava di fare la sua stessa scelta e soprattuto volevo "rispettare le tradizioni greche" dato che quello è un loro tipico dolce.

Arrivato alla fermata dell'autobus con un'ora d'anticipo, le 8:30, mi sono preso un cappuccino (ne avevo bisogno per rimamere sveglio, altrimenti l'avrei perso). E alla fine 'sto cavolo di mezzo è passato, alla faccia della receptionist di Acharavi che mi diceva: "No, la domenica non passa." Beccati un due punti P.

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