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domenica 19 agosto 2012

Corfù. Giorno 3, parte 2. - Arrivo in città!


Il pullman è arrivato con cinque minuti di ritardo. Cinque minuti tremendi che mi hanno fatto rabbrividire al sol pensiero che non sarei mai riuscito ad allontanarmi da questo paesino (Acharavi). Poi, una volta salito sopra, l'autista è impazzito inveendo contro una coppia per un qualche casino che avevano creato: probabilmente centravano il biglietto e il resto in monete, dopotutto perché un autista ce la dovrebbe avere con due passeggeri che hanno i culi e le mani ben salde ai loro posti?...

Qualcuno aveva detto che il pullman ci avrebbe messo un'ora per arrivare a Corfu Town, e io gli avevo creduto. Che stupido. Il pullman, invece di tagliare per le montagne, è ovviamente passato paesino dopo paesino facendo la strada più lunga e difficoltosa che abbia potuto affrontare un mezzo di quelle dimensioni. Per farvi capire, siamo passati in alcune strettoie dove lo specchietto retrovisore entrava nelle case degli, ormai abituati a questo genere di cose, abitanti dell'isola. Tra l'altro, per capire dove mi trovavo, guardando la mappa/tovaglia mi sono semplicemente chiesto: dov'è questa strada piena di curve? Et voilà (se si scrive così), in un nanosecondo avevo trovato il paesino appena attraversato (Agios Athanasios, per la precisione).

Arrivato in città in una squallida stazione dopo ben due ore di viaggio (ci vogliono 40 minuti con un taxi che però verrebbe a costare 50 € contro i 3.60 € del biglietto), ho iniziato a percorrere il lungomare con mio fratello per in seguito inoltrarci nelle vie del centro, e così ho finalmente riassaporato la folla di gente composta da troppi italiani, ma soprattutto l'odore, i sapori e quella diversa voglia di vivere che solo una città è in grado di dare.

Tutte le vie erano super affollate, ma grazie al mio istinto sono riuscito quasi subito a trovare quello che cercavo: un McDonald. È squallido, lo so, ma dopo aver mangiato così sano in questi giorni (in realtà no, ma facciamo finta di niente) un po' di cibo spazzatura era l'ideale per esser finiti nel posto più inquinato dell'isola. Un posto talmente inquinato che l'acqua del porto è trasparentissima e parchi e alberi sorgono ovunque!

E tra poco si farà mezzanotte, ma questo è un altro giorno.

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