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domenica 26 agosto 2012

Corfù. Giorno 10 - Batman + Kerkira

La mattina l'ho passata in acqua (quella del mare) e in spiaggia leggendo un libro che, non mi ricordo se ve l'ho detto, ho "rubato" qui nella biblioteca del Filorian Hotel Apartments: Fruit of the lemon di Andrea Levy, la storia di una simpatica ragazza londinese figlia di genitori jamaicani che probabilmente sta cercando il suo posto nel mondo. Dico "probabilmente" perché sono sono a pagina 135; mi devo dare una mossa!

Il pomeriggio un po' di piscina con gli ormai amici torinesi, prima che imboccassero la lunga strada del ritorno verso casa (traghetto da Corfu Town sino a Brindisi e poi a tutta velocità sino a Torino), e poi io e mio fratello Fabio abbiamo preso l'autobus delle 19:40 per Kerkira (Corfu Town) per arrivare in città alle 21:35.

Una cena veloce da McDonald dove, come sabato scorso, ho preso il Greek Mac menù, ormai uno dei miei preferiti. In seguito io e mio fratello siamo corsi al cinema trovato ieri per sbaglio e abbiamo visto Batman con 4-5 giorni d'anticipo rispetto all'uscita italiana!

A fine proiezione la mezzanotte era passata da un pezzo, quindi preferisco raccontarvi il resto dal post relativo al giorno 11.

PS: sto scrivendo i post dei giorni mancanti, se riesco a ricordarmi cosa ho combinato...

sabato 25 agosto 2012

Corfù. Giorno 9 - Ipsos (Napoli 2) + Kassiopi

La mattina insieme ai ragazzi torinesi Andrea, Emanuela, Emanuela, Guido, Silvia e Valentina (li ho messi in ordine alfabetico, così nessuno si offende, spero) siamo andati a Kassiopi, cittadina a nord est dell'isola che si affaccia su un porto carino, una mare molto bello e poco altro. Senza contare il fatto che le spiaggie sono solo due, minuscole e in mezzo a promontori senza sabbia. Ma è il mare è quel che conta, quindi vale la pena andarci.

La sera, tornati ad Acharavi, abbiamo optato per cenare in una pizzeria napoletana di Ipsos, luogo a circa 40 minuti di macchina da noi (a 10, se si parte da Corfu Town). Ispos la si potrebbe descrivere come un insieme di luci che si affacciano sul mare: nel tratto lungo circa un chilometro, credo, c'è un ristorante, un bar o un locale ogni 10 metri, e ovviamente ognuno faceva di tutto per farsi notare!

Ah, il conto del ristorante è stato davvero salato, circa 25 € a persona, cosa che non ti aspetti su quest'isola, però si mangia bene. Un consiglio per risparmiare: prendete acqua e pizza e con 10 € o poco più ve la dovreste cavare. Appena aggiungete un antipasto o un contorno è la fine, ve l'assicuro.

PS: a Ipsos non c'è solo la pizzeria napoletana, ma la Napoli intera! Quel dialetto è la lingua ufficiale del posto, e se non ci credete fateci un salto!

PPS: mi ero innamorato di una ragazza sulla scogliera, eccola qua: http://www.facebook.com/photo.php?fbid=4508188028535&l=1e4cc14fb0

giovedì 23 agosto 2012

Corfù. Giorno 7 - Corfu Town, again

Corfù, Corfu Town, Kerkira, chiamatela come vi pare, è una di quelle città che qualsiasi foto scatti puoi benissimo vantarti di essere un provetto fotografo. Il panorama è splendido, e la città si staglia sul mare come una razza, quel pesce piatto che se immaginato su larga scala e poggiato su una striscia di terra andrebbe a formare una penisola - questo è uno dei ragionamenti contorti che fa il mio cervello...

Questa volta il viaggio in pullman è durato meno di due ore, circa un'ora e mezza, e per le 11:45 io, mio padre e mio fratello Fabio eravamo in città. Abbiamo camminato tutto il tempo visitando il vecchio e il nuovo forte (4 € l'entrata del primo, 3 € quella del secondo). Non che ci sia molto da vedere in questi forti, e infatti nel vecchio di notte l'entrata è gratuita con l'unica limitazione di non avere la possibilità di arrivare in alto per godersi il panorama da favola.

A pranzo abbiamo mangiato da Goody's, un fast food molto conosciuto in Grecia che oltre ai panini - più buoni di quelli del McDonald, anche se non c'era bisogno di dirlo -, offre diverse specialità locali e estere, ma ovviamente evitate di provare la pasta...

Ah, il forte nuovo l'abbiamo visitato dopo pranzo, e poi abbiamo continuato a fare vari giri. Per le 19:30 stavamo a casa e ho mangiato con un Magnum bianco e una nocepesca.

mercoledì 22 agosto 2012

Corfù. Giorno 6 - Zozza zozza, lei.

la notte scrivo da qui
Colazione con tre mezzi cornetti, quindi teoricamente un cornetto e mezzo, ma data la loro grandezza direi due. In seguito ho sistemato alcune cose e sono andato a correre sino al pontile di Sora che si trova a circa 4 km. Da lì in poi ho proseguito a piedi verso occidente sino a che il mare e gli scogli non mi hanno impedito il passaggio. Ho camminato parecchio - venendo spesso scambiato per Greco - e ho assistito a una scena a dir poco erotica, e non uso questa parola semplicemente per attirare visitatori su questo sito.

C'era questa ragazza in topless, pancia in sotto, sdraiata su una tartaruga di gomma. La tartaruga galleggiava a pochi metri dalla riva, e il seno della donzella debordava esplorando nuovi e gonfi orizzonti, la vagina sbatteva contro la testa della tartaruga,  la testa sfiorava la piccola coda  - Oddio, sembra che sto scrivendo 50 sfumature! :( -, e non vi dico di più.

Per il resto, che dire, avrò camminato per almeno 5 km e corso per altri 2. Alla fine stavo morendo disidratato, e la colpa è totalmente mia dato che decido di fare queste pazzie alle 13:30 con oltre 35°... A casa ho bevuto una bottiglia d'acqua e mi sono tuffato in mare. Poi una calda passeggiata per Acharavi, dove mi sono preso un Magnum bianco e scoperto che dei cinesi vendono canne da pesca a prezzi ridicoli, quindi ora sono tentato dal passare il tempo pescando.

Cena con calamari, insalata e patate, e poi mi sono messo un po' a scrivere e un po' a chattare sulla sdraio di questa splendida piscina a 10 m dalla riva del mare.

martedì 21 agosto 2012

Corfù. Giorno 5 - Sorpresa finale

gattino che viene sempre a trovarmi al ristorante...

Al mattino la giornata si prospettava noiosa e mortificante, invece poi la sera mi sono dovuto ricredere. Ma andiamo con ordine.

Mezzo cornetto per colazione. Un po' di mare. Pranzo con petto di pollo, patate, e pomodori. Nel pomeriggio sono andato a correre per 6-7 km.
Cena con bistecca di manzo, patate e due fette di pane su cui sopra ho spalmato una crema d'olive e qualcosa di simile alla maionese.

Prima di cena avevamo scoperto che dei torinesi avevano affittato l'appartamento accanto al nostro e così io mio fratello siamo andati a bussare. Erano 2 ragazzi e 4 ragazze e si sono rivelati subito disponibili, cosa che generalmente non ti aspetti da quelli del nord Italia (ho una marea di esempi che giustificano questa affermazione)... Forse era "colpa" del sangue del sud di alcuni di loro?

Un'ora dopo siamo usciti con loro nelle loro macchine. Siamo andati un paio di città più in là e finalmente ho visto Sidhàri di notte (in realtà non è che ci fosse molto da vedere, giusto una strada; ma mi dispiace di non aver scattato foto). Lì abbiamo bevuto una birra, visto una trentacinquenne inglese ubriaca mostrare le tette e un po' di gente strana. Per il resto, beh, abbiamo chiacchierato e chiacchierato.

Poi siamo tornati a casa, dopotutto abbiamo fatto tutto quello che si poteva fare di lunedì sera.

lunedì 20 agosto 2012

Corfù. Giorno 4, parte 2 - E così il tempo scorre

Questa mattina il tragitto Corfù-Acharavi è durato solo un'ora, cosa splendida dopo le due ore di ieri sera - e comunque vi ricordo che il taxi ci mette 40 minuti...

Arrivato a casa verso le 10:45 (ormai chiamo "casa" un qualsiasi posto in cui mi trovo a dormire), mi è sembrato stupido perder tempo sonnecchiando per recuperare la notte passata in bianco, e così ho indossato la mia canotta della Virtus Roma bianca, i pantaloncini dei Raptors, i calzini della NBA e delle scarpe Nike e me ne sono andato a correre. Non mi sono fermato sino a che non sono arrivato al pontile di Roda, 3-4 km per intenderci. Ho fatto un po' di stretching e poi ho corso sino a casa.

Ah, prima di tutto ciò, ero andato a parlare con due tipe snob del nord Europa, norvegesi o inglesi, credo. Le signorine erano sdraiate sui loro due lettini con ombrellone a 6 € al giorno - 100 m più in là, verso occidente, costano 5 - e leggevano due libri (cosa che mi ha spinto a parlarci). Dopo due minuti di conversazione con risposte "sì" e "no" mi sono stufato, le ho ringraziate e me ne sono andato.

A pranzo mi sono mangiato due petti di pollo, verdure grigliate, insalata e patate. Poi il mio corpo non ha retto e ho finalmente dormito un'oretta o due. A cena invece insalata di pomodori, calamari e patate. In seguito un giretto qui ad Acharavi e poi a leggere sino alle 3 di notte.

domenica 19 agosto 2012

Corfù. Giorno 4 - L'isola che apparteneva a Venezia


Per chi non lo sapesse, in Grecia c'è questa strana moda di pagare per entrare in dei locali dove non balla nessuno, locali che potrebbero essere delle ottime discoteche e che invece si trasformano in pub! Vagando con mio fratello al seguito, mi sono rifiutato di entrare, e quindi abbiamo camminato, camminato e camminato... Abbiamo incontrato 5 di queste quasi discoteche e ci siamo fermati un poco in una di quelle gratuite.

Nel frattempo abbiamo anche visitato il vecchio forte, quello che si trova oltre il parchetto che lo collega alle vie centrali di Corfu Town. L'edificio è davvero grosso e in apparenza inespugnabile: è stato costruito su una collina naturale che è collegata alla terraferma da un lungo ponte, inoltre è altissimo. Entrandoci, visitandolo e scattando qualche foto, mi sono chiesto come mai è stato costruito un nuovo forte qualche km più in là sulla terraferma.

Ah, per chi non lo sapesse, l'isola Corfù è stata sotto il dominio veneziano per circa 600 anni, quindi queste costruzioni che hanno resistito all'usura del tempo, come il forte, presentano i simboli della repubblica marinara.

Piano piano il tempo è rallentato, e verso le 3:30 le lanciette dell'orologio  hanno smesso di muoversi. Il sonno ha preso il sopravvento e, una panchina dopo l'altra, ho chiuso gli occhi per circa un'ora per poi continuare a vagare su e giù per il centro, sino al porto.

Verso le 6:45 io e mio fratello abbiamo cercato un bar, e ne abbiamo trovati molti, però erano tutti chiusi. Alle 7:29 un qualcosa di simile a un bar/fornaio ha sfornato il dolcetto in foto. Mio fratello l'ha scelto al gusto mela, io l'ho scelto al gusto formaggio perché non mi andava di fare la sua stessa scelta e soprattuto volevo "rispettare le tradizioni greche" dato che quello è un loro tipico dolce.

Arrivato alla fermata dell'autobus con un'ora d'anticipo, le 8:30, mi sono preso un cappuccino (ne avevo bisogno per rimamere sveglio, altrimenti l'avrei perso). E alla fine 'sto cavolo di mezzo è passato, alla faccia della receptionist di Acharavi che mi diceva: "No, la domenica non passa." Beccati un due punti P.

Corfù. Giorno 3, parte 2. - Arrivo in città!


Il pullman è arrivato con cinque minuti di ritardo. Cinque minuti tremendi che mi hanno fatto rabbrividire al sol pensiero che non sarei mai riuscito ad allontanarmi da questo paesino (Acharavi). Poi, una volta salito sopra, l'autista è impazzito inveendo contro una coppia per un qualche casino che avevano creato: probabilmente centravano il biglietto e il resto in monete, dopotutto perché un autista ce la dovrebbe avere con due passeggeri che hanno i culi e le mani ben salde ai loro posti?...

Qualcuno aveva detto che il pullman ci avrebbe messo un'ora per arrivare a Corfu Town, e io gli avevo creduto. Che stupido. Il pullman, invece di tagliare per le montagne, è ovviamente passato paesino dopo paesino facendo la strada più lunga e difficoltosa che abbia potuto affrontare un mezzo di quelle dimensioni. Per farvi capire, siamo passati in alcune strettoie dove lo specchietto retrovisore entrava nelle case degli, ormai abituati a questo genere di cose, abitanti dell'isola. Tra l'altro, per capire dove mi trovavo, guardando la mappa/tovaglia mi sono semplicemente chiesto: dov'è questa strada piena di curve? Et voilà (se si scrive così), in un nanosecondo avevo trovato il paesino appena attraversato (Agios Athanasios, per la precisione).

Arrivato in città in una squallida stazione dopo ben due ore di viaggio (ci vogliono 40 minuti con un taxi che però verrebbe a costare 50 € contro i 3.60 € del biglietto), ho iniziato a percorrere il lungomare con mio fratello per in seguito inoltrarci nelle vie del centro, e così ho finalmente riassaporato la folla di gente composta da troppi italiani, ma soprattutto l'odore, i sapori e quella diversa voglia di vivere che solo una città è in grado di dare.

Tutte le vie erano super affollate, ma grazie al mio istinto sono riuscito quasi subito a trovare quello che cercavo: un McDonald. È squallido, lo so, ma dopo aver mangiato così sano in questi giorni (in realtà no, ma facciamo finta di niente) un po' di cibo spazzatura era l'ideale per esser finiti nel posto più inquinato dell'isola. Un posto talmente inquinato che l'acqua del porto è trasparentissima e parchi e alberi sorgono ovunque!

E tra poco si farà mezzanotte, ma questo è un altro giorno.

sabato 18 agosto 2012

Corfù. Giorno 3 - Il bello della scoperta


Ho fatto colazione con un "cookie", quel biscotto americano con delle scaglie di cioccolato sopra. Poi un bel po' di lettura sulla spiaggia e un po' di mare. Ho pranzato con verdure grigliate e con la bistecca in foto e poi ho iniziato a cercare una soluzione per stasera.

Arrivare a Corfu Town non sembra cosa semplice:'è chi dice che gli autobus domani (domenica) non torneranno qui e chi sì; su un sito ci sono scritti degli orari, su altro ce ne sono appunto altri. Fantastico. Inoltre alcuni dicono che il biglietto si può comprare sul pulman e altri in dei chioschetti...

Il fatto è che arrivare in città sembra fattibile, tornare no. Domani, forse, vi saprò dire meglio. Ah, ovviamente io e mio fratello non ci siamo organizzati per niente, quindi andremo alla scoperta della giusta discoteca.

venerdì 17 agosto 2012

Corfù. Giorno 2, parte 2 - Da Angelos

La sera siamo finiti a mangiare da Angelos un posto che offre la tipica sottospecie di kebab greco e dei panini lunghi mezza baguette a 2.50 €. Io nel mio panino ci ho infilato solo insalata, pomodori e carne, ma avrei potuto benissimo trasformarlo in una cosa rozzissima tipo Burger King. Come bevanda invece ho preso una Fanta da 330 ml.

Usciti dal paninaro io e mio fratello Fabio abbia girato un pochino la cittadina scoprendo che qui ad Acharavi i locali in non sono adatti a noi, ma alle famiglie, ai vecchietti, etc. In giro si vedono o adulti o minorenni, quindi probabilmente i giovani nel weekend prendono la macchina e se ne vanno in città (beati loro).

Durante la passeggiata ho scattato qualche foto e mi sono comprato un pacchetto di patatine nonostante non avessi realmente fame, e invece adesso qui a casa la fame m'è venuta davvero!

Domani proverò ad informarmi sugli autobus che vanno a Corfù, così prenderò un mezzo il pomeriggio/sera e, dopo aver passato la notte in una qualche discoteca importante, ne prenderò uno la mattina del giorno successivo per tornare a casa.

Corfù. Giorno 2 - Arrivare in Albania a nuoto?

Mi sono svegliato vergognosamente tardi, e un'ora dopo, verso le 15:00, ho infilato giusto i piedi in piscina prima di mangiare una - per me piccola - bistecca di maiale, delle patate e dell'insalata.

Nel pomeriggio mi sono letto un po' di pagine di The 4 hour body per cercare di capire come rientrare in forma il più in fretta possibile (Se cliccate sul titolo del libro, il link vi collegherà alla versione italiana; io lo sto leggendo in inglese). Poi mi sono finalmente tuffato in mare. L'acqua è salatissima, qui al nord dell'isola - al sud sinceramente non lo so...

Sullo sfondo, le montagne albanesi!
Ho nuovamente camminato verso occidente, questa volta però nell'acqua, con uno dei miei  fratelli al seguito. Un paio di km e siamo tornati indietro, dopotutto nell'acqua si fa più fatica. Muovendomi verso gli appartamenti avevo lo sguardo fisso sulle montagne dall'altra parte del mare. L'Albania spoglia ci scrutava.

Ci ho pensato seriamente, nel punto più vicino, l'Albania e la Grecia si distanziano di un paio di km. Se un amico non mi avesse distorto il gomito destro potrei farmela a nuoto, un oretta a sarei arrivato. Certo, ci sarebbero da controllare le correnti su una mappa nautica e la legge albanese riguardo i clandestini, ma si fa sempre in tempo. Mo' vediamo.

giovedì 16 agosto 2012

Corfù. Giorno 1, parte 2 - Gran cena!

Roda
Nel pomeriggio ho abbandonato la famiglia e sono partito in esplorazione verso l'occidente. Ho camminato sulla spiaggia per 4 km sino ad arrivare a un porticciolo in un posto che si dovrebbe chiamare Roda. Mo' metto una foto, così vi fate un'idea.

Il lungomare era pieno di ragazze in topless e nessuna mi ha sgamato ad osservarle tranne una che pensava che la stessi guardando quando in realtà i miei occhi erano tutti per il suo eBook Reader (io ho un Nook Simple Touch e mi piace vedere gli altri cosa hanno).

Comunque le due ragazze più belle erano norvegesi e avevano i capezzoli ben nascosti. Ce ne erano altre carine ma un innamoramento al giorno mi basta.

La sera abbiamo mangiato nel ristorante del Filorian Aparments Hotel ad Acharavi. Ho preso una porzione per due di pesce fritto (la potete vedere nella foto), più due triangolini di pizza dal piatto di mio fratello di 10 anni (non ce la faceva a finirla), più un pezzetto di carne e delle patate...

Al ristorante sono riuscito finalmente ad avere una mappa di Corfù, la tovaglia nella foto qui sotto!


Corfù. Giorno 1 - Primo innamoramento.

L'aereo di solito lo prendo con gli amici, non con la famiglia. E della mia famiglia, bisogna dirlo, non è che mi fidi. Una semplice partenza può trasformarsi in un incubo, e tra ritardi, ripensamenti dell'ultimo minuto, etc, si rischia di non arrivare nemmeno all'aeroporto!

Invece questa volta, anche se siamo usciti di casa ben dopo le previsioni, è andata bene e, sorpresa delle sorprese, tutti i bagagli sono arrivati a destinazione in quell'isolotto greco chiamato Corfù. All'aeroporto una signora robusta ci è venuta a prendere con un pulmino (92 €, porca miseria!) e ci ha portati in quel di Acharavi. Il tragitto è durato 45 minuti circa, e il paesaggio è stato quello tipico greco: tante colline e montagne rocciose su uno sfondo che passa da quel verde secco, arido, alla pagliuzza che tanto piace ai conigli. Il mare però, almeno dal pulmino, è limpido e bello come quello delle tre penisole alla destra di Salonicco (sempre in Grecia, eh).

A destra di Salonicco, Kallithea
Veniamo alla parte interessante: verso le 14:30 io, mio fratello Fabio e mio padre siamo partita dal nostro appartamento in cerca di cibo. I 35° gradi che c'erano nell'aria una volta toccato l'asfalto sembravano come minimo raddoppiare e l'unico chioschetto aperto era una specie di kebabaro le cui piadine erano spesse il triplo e lunghe la metà. Noi abbiamo mangiato lì e poi io sono rimasto ad ordinare due panini: uno per mia madre (insalata, pomodori e carne) e uno per mio fratello Daniele (carne e patatine fritte; è viziato, il moccioso). Mio padre e Fabio nel frattempo sono andati a far spesa a un supermercato e...

Oggi mi sono innamorato di una ragazza particolare, quasi un maschiaccio. Indossava la maglietta di Ronaldinho del Barcellona, quella verde acido; dei pantaloni di una tuta Adidas arrotolati sin quasi al ginocchio; uno zainetto nero sulle spalle e degli occhiali da sole enormi. Inoltre cavalcava una moto da motocross grossa almeno tre volte lei. I capelli erano tirati in alto a formare un'elegante fontana, il casco l'aveva volutamente dimenticato a casa. Aveva appoggiato sulla moto un pacco da sei bottiglie d'acqua e una volta salita su, il pacco le era caduto a terra. Così, mentre mi avvicinavo per aiutarla, ha parcheggiato il due ruote, ha recuperato le bottiglie, scostato il cavalletto ed è ripartita. I cinque metri che ci separavano sono diventati dieci, sessanta, cento. Non la rivedrò più.